• La tua vacanza
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Le porte sono uno specchio dell’anima. Possono essere aperte o possono essere chiuse, possono affacciarsi sul mondo o possono isolare.

Stefanie e Mario hanno deciso di aprire l’anima ed il cuore ristrutturando una storica abitazione nel centro di Telve, ai piedi del Lagorai, Porta delle Alpi – Alpentor, per mettere a disposizione di chi cerca ancora un angolo di pace e riservatezza, in una raffinata cornice abitativa, tutta la loro ospitalità ed il piacere per lo stare assieme.
La scelta è stata di concentrare in 3 stanze, il gusto e la passione per i materiali, per la ricerca delle loro origini, per la naturale armonia che sanno donare quando raccontano una storia.
La storia è quella della Valsugana, dove in ogni stanza da letto se ne può trovare un piccolo pezzo, così come nella reception e nella sala colazioni.
Dalla stalla ristrutturata, con ancora la scala che richiama l’ingegno di chi ogni giorno aveva come compagna la fatica delle braccia, che fa da reception, si passa alla sala colazione dove la stufa ad olle, salvata dall’incuria del tempo dona ancora quel calore per cui era stata costruita più di un secolo fa, a cui i tavoli della colazione in larice antico fanno da cornice e che sembrano guardarla assorti come bimbi che ascoltano una vecchia storia dalla nonna.
I muri di sostegno della casa, ancora forti e rinvigoriti dalla ristrutturazione, sono ricoperti in calce naturale, affinché con il loro respiro possano ancora donare e far sentire l’anima di chi quella casa la ha abitata e costruita.
Danno un senso di protezione alle tre stanze, ognuna con proprio bagno e ognuna dedicata ad un tema.
Ai Kromeri, infaticabili mercanti che percorrevano a piedi le vie che da Venezia portavano e portano al Tirolo per vendere maso per maso paese per paese gli oggetti necessari a chi non poteva ogni giorno scendere a valle per acquistarli.
Agli Aizinpomeri, coloro i quali avevano costruito la ferrovia che porta e portava a Venezia e che non erano degli “stinchi di Santo” tanto che la canzone a loro dedicata recita “Or che sei stata con gli Aizinpomeri, non sei più giovane da maritar”
La terza stanza è dedicata ai Kaiserjäger, i soldati dell’imperatore che qui erano dislocati quando questo lembo di terra, la Valsugana ed il Lagorai, ancora selvaggio come allora, era terra Austriaca